GENITIVO CRISTIANO

Lunedì – I settimana del Tempo Ordinario

Compiuto ormai il tempo del Natale, che ci rimane da fare? Molto e in modo squisitamente ordinario: accorgerci del dono di grazia e di salvezza che ha posto la sua dimora in mezzo a noi, e permettere allo sguardo del Verbo incarnato di trasformare i nostri giorni in una vita nuova. Questa è la chiamata forte e chiara del tempo ordinario, che oggi torna a scandire i nostri passi e il cammino della chiesa.

«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; 
convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15)

Occorre girarsi, convertirsi, cambiare modo di pensare, perché una grossa novità è accaduta ed è ormai a portata di mano. Dio ha definitivamente perso la pazienza: non ha atteso che diventassimo capaci e buoni, ma è venuto a camminare insieme a noi, per ricordarci che un profondo rinnovamento è possibile a tutti, soprattutto a chi ne ha sincero e profondo desiderio. Mettere a fuoco il volto di Gesù, ritornare a essere suoi appassionati discepoli: questo è l’impegno da assumere con slancio e rigore dopo il Natale celebrato nella fede. Anche se il prezzo da pagare dovesse essere quello di lasciarci attraversare dolorosamente dalle domande che mettono a nudoi l’incompiutezza della nostra vita:

«Anna, perché piangi? Perché non mangi? 
Perché è triste il tuo cuore?» (1Sam 1,8)

Ricominciamo il tempo in cui fuggire dalla dispersione di tanti richiami non necessari, per non dire inutili. Inizia di nuovo l’ora di raccogliere i tanti appelli che abbiamo lasciato cadere nel fosso della pigrizia o nell’oblio dell’irresponsabilità. Riceviamo di nuovo in tempo che può diventare straordinario non appena siamo disposti a rimetterci in stato di conversione al vangelo, fiduciosi che «una parte speciale» (1Sam 1,5) sia riservata per noi. Per lasciarsi determinare dallo sguardo di Gesù non serve altro che essere disposti a subordinare la nostra identità alla missione che Dio intende affidarci. Accogliere docilmente il genitivo che il Signore Gesù è capace di aggregare al nostro nome.

«Venite dietro a me, vi farò diventare 
pescatori di uomini» (Mc 1,17)

Convertirsi al Signore e al vangelo significa fare qualsiasi cosa (af)finché l’umanità nostra e altrui entri in relazione con l’amore del Padre, e ricominci a vedere gli altri come fratelli chiamati a uscire dalle acque di questo mondo per entrare, ineisme e noi e a tutti, nei cieli della vita eterna.

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