Matrimonio di Lorenza & Luca

Letture: Ez 36,24-28 / Sal 45 / Ef 4,1-6 / Gv 2,1-11


FATE QUELLO CHE VI DIRÀ



Oggi Lorenza e Luca si sposano. 

Ho avuto la gioia di conoscere e accompagnare il loro amore fino a questo giorno. 

Quello che segue è il testo dell'omelia preparata sulle letture che hanno scelto per la celebrazione


Luca e Lorenza si vogliono così bene che hanno deciso di sposarsi. In chiesa. Anzi, nel Signore. Un simile gesto quando è celebrato con fede e coscienza – oggi più che mai – non è e non può essere l'improvvisato sogno di una notte di mezza estate, l'idea romantica di dare solennità e decoro ad una storia d'amore. È il frutto di un lungo e significativo cammino che affonda le radici nella storia delle vostre famiglie che vi hanno donato la vita, l'amore e l'educazione per tanti giorni, mesi, anni. Ma anche nella storia della comunità cristiana, che vi ha accolto come figli nel fonte battesimale e vi ha generato alla vita di fede. Non è nemmeno un gesto ufficiale per 'regolarizzare' una situazione di convivenza, che nella nostra società è ormai diventato il modo soft per cercare di volersi bene, senza impegnativi legami e inutili sovrastrutture. Come mai Luca e Lorenza si sposano nel Signore? In fondo, non era strettamente necessario alla loro gioia: Luca e Lorenza vivevano già insieme, contenti e sereni. Ma è successo che il Signore li ha raggiunti nel loro cammino e li ha convinti di essere un ingrediente fondamentale per la loro felicità. Anzi si è rivelato come la sorgente stessa del loro volersi bene, la sorgente del loro amore. Allora oggi Luca e Lorenza compiono un gesto semplicemente cristiano. Li spinge a farlo la fede nel Signore e nella sua Chiesa e il desiderio di non tenere più nascosto il tesoro del loro amore, ma di metterlo a servizio della comunità e del mondo. Il cammino di preparazione li ha convinti che con il matrimonio non si costruisce un nido di felicità, ma si sceglie di cambiare il mondo aiutando Dio a generare la vita e tenendo accesa la lampada dell'amore, che in questi tempi è visto con sospetto e paura dalla nostra fragile società. Le letture che hanno scelto per questa celebrazione vogliono raccontare il loro cammino di fede e il significato della scelta che stanno per compiere.

Nella prima lettura abbiamo ascoltato una splendida profezia, tratta dal profeta Ezechiele, nella quale Dio dichiara di voler costruire con il suo popolo un legame d'amore a qualsiasi costo. Dio infatti l'amore lo ha inventato, e un giorno ha sognato di condividerlo con gli uomini, creati a sua immagine e somiglianza. Ha scelto un popolo, Israele, a cui cominciare a raccontare questo sogno. Ma Israele ha sempre corrisposto con difficoltà a questa alleanza. Dio però, innamorato paziente, non si è mai stancato di perdonar e ricominciare, fino a promettere di assumersi la responsabilità di ricreare nell'umanità le condizioni favorevoli per una fedeltà d'amore. «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne» (Ez 36,26), diceva il profeta Ezechiele al popolo stanco e sempre tentato di volgersi ad altri dèi. Luca e Lorenza hanno scelto queste parole per il loro matrimonio, perché esse raccontano l'esperienza che hanno personalmente vissuto, quando il Signore ha ricominciato a camminare con loro, dopo le pause e le interruzione che i loro cammini di fede hanno conosciuto negli anni della giovinezza. Sì, Lorenza e Luca in questi ultimi anni hanno ritrovato il Signore come compagno e Maestro. Non hanno dovuto fare lunghi viaggi per cercarlo; lo hanno riconosciuto nei luoghi di sempre: nella parola luminosa del Vangelo, nella semplicità della Messa domenicale, nel sacramento del perdono, nella vita dei fratelli con cui hanno condiviso i passi di fede. Ed è stato immenso, bellissimo. È stato per loro come un trapianto di cuore, senza troppo preavviso, senza anestesia. Si sono riavvicinati al Signore e alla sua misericordia ed è stato come ritrovarsi dentro il petto un cuore nuovo, vivo, di carne. Da questo cuore nuovo, hanno visto sgorgare atteggiamenti e sentimenti nuovi, che san Paolo elenca scrivendo ai cristiani di Efeso: «umiltà, mansuetudine, pazienza, pace» (Ef 4,2.3). Non c'era dubbio: era proprio qualcuno di speciale, colui che aggiungeva amore al loro amore. Era proprio Dio che bussava alla loro porta. Luca e Lorenza si sono accorti che il loro amore non era farina del loro sacco, ma veniva da Dio. È stato per loro un momento importante, perché hanno scoperto di essere chiamati all'amore. Hanno capito che la loro storia d'amore era una vocazione.


Il Vangelo delle nozze di Cana riassume e approfondisce l'esperienza di fede che Luca e Lorenza hanno vissuto. A prima vista, sembra semplicemente il racconto del primo miracolo compiuto da Gesù. Ma uno sguardo più attento ci fa capire che si tratta di una cronaca piuttosto misteriosa. C'è uno strano dialogo tra Gesù e sua madre, con una risposta quasi scorbutica di Gesù. C'è poi una quantità davvero esagerata di vino, che il Signore ridona al banchetto (circa 500 litri!). Ma la cosa più misteriosa è che il miracolo, quasi, non viene raccontato. Che cosa significano questi particolari? Che cosa ci vogliono dire? Che a Cana non si è verificato un avvenimento clamoroso, ma si è manifestato un segno: la presenza di Dio in mezzo al banchetto umano, nella persona di Cristo. Maria, che per prima ha accolto e creduto a questa presenza, ha aiutato i servi presenti alle nozze ad accogliere la parola di Gesù. L'ascolto e la messa in pratica di questa parola ha ridato gioia al banchetto. Il Vangelo di Cana ci insegna che cosa significa credere nel Dio che ha deciso di entrare nel banchetto del mondo: riconoscere la sua presenza, ascoltare la sua voce e metterla in pratica. Così facendo la realtà si trasforma e torna la vita, là dove la vita sembrava finire. Credere non significa vedere e provare cose strane, oppure strappare a Dio assicurazioni e garanzie contro i rischi della vita. Credere significa vivere affidarsi a quel Dio che ha deciso di sporcarsi le mani con noi, condividendo la nostra vita umana. Quel Dio presente, ma nascosto, di cui possiamo imparare ad ascoltare la voce. Questo è ciò che Luca e Lorenza, con gioia e serietà, stanno cercando di fare nella loro vita: essere discepoli del Signore, ascoltare e vivere gli insegnamenti del suo Vangelo.


Carissimi Luca e Lorenza, manifestando la volontà di accogliervi per sempre, oggi anche voi diventate un segno. Quanto è accaduto a Cana, si rinnova sotto i nostri occhi attraverso la vostra testimonianza. Con questa celebrazione nuziale voi state ascoltando la voce di Dio che desidera rendere il vostro amore un segno del suo amore per ogni uomo. Quell'amore che si è manifestato quando il Signore Gesù, come uno sposo, ha offerto sulla croce la sua vita per l'umanità, sua sposa. Carissimi Luca e Lorenza, voi oggi non fate una cosa scontata e normale, ma una scelta grande, che Dio ha fatto maturare nei vostri cuori attraverso il suo Spirito. Alla presenza del ministro della Chiesa e della comunità, voi in questo giorno scegliete di amarvi in un certo mondo, affidando a Dio il progetto del vostro amore. Lo Spirito Santo che avete ricevuto nel Battesimo effonderà su di voi la sua grazia per immergere il vostro amore nell'amore infinito di Dio, affinché tra il vostro amore e il suo si stabilisca un legame forte, vero, indissolubile. Ecco perché la vostra relazione oggi riceve e diventa un sacramento. Avendo riconosciuto che nel vostro volervi bene c'è la firma di Dio, voi riceverete per sempre il suo aiuto: questa è la sua promessa. Ma nello stesso tempo, prendendo il Vangelo come misura del vostro amore, voi accettate di diventare un spazio pubblicitario dio Dio in mezzo al mondo, un riflesso della sua bellezza: questo è il vostro impegno. 


Tra poco, noi tutti ci sentiremo profondamente coinvolti e toccati nel cuore, quando vedremo Luca e Lorenza scambiarsi promettersi amore per sempre. Non sarà soltanto emozione, ma qualcosa di più. La verità di quello che Luca e Lorenza faranno risveglierà la verità che è dentro ciascuno di noi. Tutti ci sentiremo nuovamente chiamati a camminare nella strada dell'amore, quella strada che dobbiamo accettare di percorrere per tutta la vita. Sia chi un amore lo ha a fianco, sia chi non lo ancora trovato, sia chi un amore lo può solo ricordare, magari con dolore e nostalgia. Perché Dio è amore. E noi pure.


Carissimi Luca e Lorenza, non sarà facile. Il progetto che oggi abbracciate è bello e ambizioso, ma il viaggio sarà lungo. Nella nostra società non ci sono più agevolazioni per chi sceglie come voi di credere nell'amore e nella famiglia, né per chi prova a vivere come se Dio fosse una persona viva e indispensabile. Avrete bisogno di pregare, di trovare il tempo per farlo insieme. Vi sarà indispensabile il sostegno dei fratelli nella fede, partecipare alla vita della chiesa, affrontare la fatica di leggere e capire la Bibbia, dove risuona la Parola del Signore. Insomma dovrete darvi da fare!


Ma non abbiate paura, fate sempre quello che il Signore vi dirà. Voi oggi ricevete un grande dono: la promessa che Dio sarà con voi per sempre, a ravvivare in ogni circostanza la fiamma del vostro amore. Perciò non abbiate paura quando i vostri cuori di pietra sembreranno sciupare la gioia della vostra scelta. Ricordatevi che il più grande gesto d'amore che potete scambiarvi è il perdono. Noi oggi siamo tanto felici e ringraziamo Dio per il vostro amore. Ringraziamo anche voi per aver accolto la sua chiamata. E vi auguriamo di poter compiere un cammino lungo e vero, per essere nella chiesa e nel mondo testimoni dell'amore che Dio ha per ogni uomo.


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