CHIEDI!

Ferie prenatalizie – 20 dicembre
Quello che il re Acaz non riesce a fare — perché esiste un modo troppo remissivo di pregare che, letteralmente, “stanca” Dio — fiorisce con estrema naturalezza sulle labbra di Maria. Posta di fronte a un’annunciazione “incredibile” e «impossibile» (Lc 1,37)), la giovane figlia di Israele resta profondamente turbata eppure non paralizzata, tanto che la sua mente cerca subito di mettersi in un fecondo dialogo con il messaggero celeste.

A queste parole ella fu molto turbata 
e si domandava che senso avesse un saluto come questo (Lc 1,29)

Acaz, al contrario, nascondendosi dietro la scusa di non voler peccare di orgoglio — ambiguo soprabito di cui si ammanta spesso la nostra paura di vivere — fa decadere il suo rapporto con il Signore in uno sterile e inutile atteggiamento di affettata umiltà. Sospende le domande, rinuncia all’approfondimento. Disobbedisce alla prima libertà accordata dal cielo a ogni essere umano: chiedere!

Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! 
Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio?» (Is 7,12-13)

Maria non stanca, invece, ma ascolta con attenzione l’angelo e poi lo interroga. La fede non intende sospendere o escludere la nostra ragione, ma cerca la sua parte più nobile e curiosa, per elevarla alle cose grandi e impossibili che solo Dio può compiere nello spazio della nostra umanità.

Allora Maria disse all’angelo: 
«Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?» (Lc 1,34)

L’interrogativo di Maria è tutto diverso da quello che ha reso muto il sacerdote Zaccaria. Pur avendo molte più ragioni di invocare spiegazioni e rassicurazioni, la giovane fanciulla non chiede al Signore di essere esonerata dal peso della libertà, ma fa diventare quello che le viene annunciato anche il frutto del suo desiderio, domandando in che modo questa cosa avverrà.  E così il compito della libertà diventa un giogo leggero per la giovane figlia di Israele. Quando è sicura che nel cammino che si sta spalancando di fronte al suo giovane cuore c’è la firma di Dio, si prende il diritto di concludere l’annunciazione e di congedare il messaggero celeste facendo un grande sorriso. E spalancando le porte al Natale del Signore. 

Allora Maria disse: 
«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (1,38)

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