NON LONTANO

Giovedì – IX settimana del Tempo Ordinario
Interrogato da uno scriba riguardo alle cose a cui dare assoluta priorità, in rispetto e obbedienza alla legge di Dio, il Signore Gesù riesce a essere estremamente preciso e sintetico. La prima e più importante cosa da fare è mettersi in un paziente ascolto del mistero di Dio e dell’unicità della nostra relazione con lui. 

Gesù rispose: «Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore;
amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima,
con tutta la tua mente e con tutta la tua forza» (Mc 12,29-30)

Sommersi e sollecitati da un mare di informazioni quotidiane, risuona per noi davvero poco scontato questo invito. Dal momento in cui mettiamo i piedi fuori dal letto, fino all’istante in cui — solitamente sfiniti — ci corichiamo, veniamo raggiunti da parole, fatti, situazioni che reclamano tutte allo stesso modo un diritto di urgenza presso di noi. Molto facilmente — e molto ingenuamente — ci ritroviamo a essere servitori di molti — troppi — padroni, dimenticando che la nostra vita appartiene, in realtà, a uno soltanto: il Dio che ci ha creato e ci ama. Non sembra contaminato da questa distrazione il saggio Tobìa, talmente povero di cuore da essere disposto a non consumare subito le occasioni, lungamente attese, che gli vengono offerte dalla Provvidenza.  

Tobia si alzò dal letto e disse a Sara: «Sorella, àlzati! 
Preghiamo e domandiamo al Signore nostro che ci dia grazia e salvezza». 
Le si alzò e si misero a pregare e a chiedere che venisse su di loro la salvezza [...] 
Poi dormirono per tutta la notte (Tb 8,4-5.8)

Pregare, mettersi in ascolto della realtà e della volontà di Dio è l’unica strada per non trasformare l’amore per gli altri in una chimera o in un tiro pericolosamente fuori bersaglio. Molto facilmente il tentativo di voler bene e di restare fedeli al nostro prossimo — scelto o capitato accanto a noi — corre il rischio di diventare un inutile e dannoso sacrificio, quando non è illuminato dalla parola di Dio. E ci fa perdere la gioia più grande che possiamo sperimentare in questo mondo: sfiorare le porte del Regno. 

Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: 
«Non sei lontano dal regno di Dio» (Mc 12,34)

Commenti