IN OGNI COSA

Giovedì – XXXII settimana del Tempo Ordinario
Di fronte alle proposte belle e forti del vangelo, presto o tardi scatta in noi l’ansia di conoscere i tempi in cui i nostri desideri più profondi diverranno realtà, quando le parole di Dio smetteranno di essere lontane promesse, per diventare concreta trasformazione della nostra vita. Il Signore Gesù sfugge sapientemente da questa bramosia di sapere — e quindi di controllare — il dinamismo della grazia che ci è donata, per spostare la nostra attenzione dal tempo al modo con cui il regno di Dio irrompe(rà) nella nostra storia. 

I farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?».
Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione,
e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure “Eccolo là”. 
Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!» (Lc 17,20-21)

Proprio questo è il punto di conversione a cui, ogni giorno, dobbiamo avere il coraggio di volgere lo sguardo: passare dalla logica del quando a quella del come. Del resto, l’invito a credere che la forma sia già sostanza non dovrebbe apparire così strano a una società come la nostra tutta (con)centrata sul culto e sul valore dell’immagine. Tuttavia non si tratta semplicemente di un elogio della forma, ma piuttosto di fare attenzione alle forme estremamente ordinarie, concrete, umanissime nelle quali il vangelo può incarnarsi. Gesù afferma che il Regno non cade sotto il nostro campo di attenzione, come tutte quelle cose che, in qualche modo, riusciamo a trovare perché sono simili alle nostre aspettative. Il Figlio dell’uomo, quando viene, ci sorprende sempre. 

«Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, 
così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno» (17,24)

Insomma, la venuta di Dio non passerà certo inosservata: questo dovrebbe congedare definitivamente le nostre preoccupazioni. Semmai, bisognerebbe imparare a riconoscere e frequentare gli innumerevoli luoghi in cui la sapienza di Dio è già presente in mezzo a noi, nella vita e nella storia che abitiamo tutti i giorni. Il sapiente invita a riconoscere proprio questa capacità con cui Dio sa essere il cuore di ogni cosa. 

«La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, 
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa» (Sap 7,24)


Noi, piuttosto, “ci siamo” in ogni cosa che oggi faremo e saremo?

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