OLTRE

Giovedì — XXII settimana del Tempo Ordinario

La risposta di Simone all’invito di Gesù a prendere ancora il largo per gettare le reti suonava,  in effetti, un po’ leziosa. Educata e religiosa, ma con un retrogusto di comprensibile e malcelata diffidenza.

«Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; 
ma sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5,5)

A ben pensarci: con quale autorità questo sedicente rabbì poteva pretendere di insegnare il mestiere a collaudati pescatori che avevano provato a gettare le reti per un’intera notte senza alcun risultato? Che Simone non fosse inizialmente convinto del paradossale suggerimento di riprendere la pesca in pieno giorno, lo si capisce dall’epilogo del racconto, quando il miracolo delle due barche piene lascia tutti sorpresi e Simone addirittura sbigottito.

Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: 
«Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore» (5,8)

Il Signore Gesù non sembra affatto preoccupato di fronte agli ostacoli che il cuore di Simone porta con sé e lo invita a volgere lo sguardo oltre, «al largo» rispetto a se stesso, per realizzare quale grande trasformazione sta iniziando a compiersi nella sua vita.

Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini» (5,10)

La sequela inizia e continua nella misura in cui abbandoniamo il mito di quella razionalità con cui ci ostiniamo a misurare sempre tutte le cose, per poi ritrovarci a sopravvivere mediante l’illusione del possesso e dell’autorealizzazione. Il Signore Gesù è capace di salire sulle barche da cui noi scendiamo, amareggiati e delusi, per ridare al nostro cuore la gioia di una nuova speranza. Fidarsi della sua parola, oltrepassare l’invincibile scogliera delle nostre paure, sono i piccoli passi che meritano ogni giorno di essere scelti...

«...perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore,
per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona
e crescendo nella conoscenza di Dio» (Col 1,10)

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