CIÒ CHE MANCA

Lunedì – XXIII settimana del Tempo Ordinario

Al principio di tanti nostri giorni — il lunedì in particolare — siamo raggiunti dal sospetto che manchi sempre qualcosa perché la nostra vita possa dirsi piena e felice. Preghiamo, ci mettiamo in ascolto e in servizio, sfoderiamo le migliori intenzioni del cuore. Eppure qualcosa in fondo all’anima resta irrisolto e incompiuto. Come un vuoto che resta. L’apostolo Paolo offre una chiave di lettura davvero sorprendente per questa comune esperienza, tutta ispirata al «mistero di Dio, che è Cristo» (Col 2,2). 

«Sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che,
dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa» (1,24)

C’è qualcosa che manca nella nostra carne da non leggersi sempre come il segno di un fallimento, ma come una chiamata a partecipare alla passione di Cristo unendo al suo sacrificio d’amore ciò che la vita ci chiede di vivere e di patire. Talvolta solo di attraversare. Naturalmente non si tratta di un atto di eroismo o di religiosa devozione, ma di un gesto d’amore che può nascere dal nostro coinvolgimento con la «carne» degli altri, fratelli e sorelle in cammino accanto a noi. 

«Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male,
salvare una vita o sopprimerla?» (Lc 6,9)

La domanda che Gesù pone a scribi e farisei, prima di operare la guarigione dell’uomo con la mano destra paralizzata, è una fortissima provocazione a non perdersi in disquisizioni sul senso della vita, ma a restare teneramente rivolti alla situazione di chi — come noi — sta sperimentando il mistero del dolore, sempre bisognoso di sincero conforto. 

«Voglio infatti che sappiate quale dura lotta devo sostenere per voi,
per quelli di Laodicèa e per tutti quelli che non mi hanno mai visto di persona,
perché i loro cuori vengano consolati» (Col 2,1-2)

Del resto è sempre un illusione credere che la custodia del fratello non sia un lavoro a tempo pieno, che la scelta tra il bene e il male non si imponga in ogni istante. Si viene smascherati facilmente, quando si cerca di usare la morale o i precetti religiosi per scansare l’arte del fare secondo Dio. Per completare, con atti di vero amore, quello che manca al giorno: noi. 

Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro
su quello che avrebbero potuto fare a Gesù (Lc 6,11)

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