PIENO DI GIOIA

Sacratissimo Cuore di Gesù

Per sensibilità personale, confesso di essere un pessimo estimatore dell’iconografia legata alla solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Mi sento lontano da questo modo di rappresentare la bellezza interiore del nostro Salvatore. Se invece parliamo della sostanza teologica di questa festa liturgica, fatico a contenere la gioia e lo stupore, per il mistero di amore che cade sotto i nostri occhi. Il cuore del Signore Gesù, rivelatosi già nel Primo Testamento per mezzo dei profeti, è descritto anzitutto dalle Scritture come un luogo di fedele e affettuosa premura.

«Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna [...]
Andrò in cerca delle pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita,
fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte» (Ez 34,12.16) 

Gesù, nel vangelo, riprende e radicalizza quest’immagine del buon pastore, dichiarando apertamente quanto grande e unico sia il valore di ciascuna creatura presso il suo cuore paterno. Ma il racconto parabolico sembra diffondersi soprattutto sulla descrizione dei sentimenti che proprio questo cuore arriva a provare, quando anche una singola pecora riesce a tornare sulle spalle del pastore, dopo la dolorosa esperienza dello smarrimento. 

«Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, 
chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, 
quella che si era perduta”. Io vi dico: vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, 
più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione» (Lc 15,5-7)

Così è il cuore del Signore Gesù: pieno di gioia per noi. E non tanto perché Dio non può che essere buono e generoso, felice per la vita e la felicità delle sue creature. Più profondamente, potremmo dire che è un cuore super contento di quello che noi siamo e della possibilità di essere in relazione con noi. Sì, quello di Gesù è un cuore che esulta quando noi siamo, o torniamo, in relazione con lui. Perché bella, anzi meravigliosa, è la nostra vita davanti ai suoi occhi. Persino quando, mediante l’uso sbagliato della nostra libertà, arriviamo a svilirla con il peccato. Proprio allora si rivela l’indistruttibile qualità del suo amore per noi. E noi riceviamo la sua stessa natura. Per opera di Spirito Santo.

Fratelli, l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. 
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. 
Ora, a stento qualcuno è disponibile a morire per un giusto; 
forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. 
Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, 
Cristo è morto per noi (Rm 5, 5-8)

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