ELEZIONI

San Giuseppe lavoratore

Quando Dio elegge qualcuno, la terra trema. 
Sotto i piedi — senz’altro — ma anche, soprattutto, in fondo al cuore. 

Maria era già stata scelta. 
L’angelo le aveva portato un’inaudita proposta da leggere, 
comprendere e sottoscrivere in libertà. 
La piccola serva del Signore aveva tremato, chiesto spiegazioni.
Alla fine, dopo un grande respiro, aveva detto: «Che bello! Ci sto». 

Ora, invece, era il suo turno di elezione, 
il suo momento di credere che «nulla è impossibile a Dio». 
Ora toccava a lui, suo fidanzato, riconoscere i segni della chiamata di Dio 
dietro lo scandaloso velo di una indecifrabile evidenza: Maria, Incinta? 

Giuseppe si corica pensieroso sotto il cielo della Palestina trapuntato di stelle. 
Illuminato dalla luce di quegli stessi astri che, molti secoli prima, 
avevano già strizzato gli occhi ad Abramo, tenda della prima alleanza tra Dio e l’umanità. 
Il suo cuore è tutta agitazione. 
Non sa cosa pensare, credere. Soprattutto fare. 
È notte fonda nei suoi affetti di uomo, fidanzato, figlio di Israele. 
Dio lo sta cercando nel profondo di una silenziosa solitudine. 
Là dove la libertà è capace di dispiegarsi fino al cielo. 

Non può che essere così quando Dio sceglie di fare nuove tutte le cose. 
E di farlo non senza di noi. 
I nostri piccoli, provvisori punti di riferimento saltano per aria. 
L’elezione di Dio sovverte i progetti, 
riscrive tutte le pagine già segnate ad appuntamento nella nostra agenda. 
Ci sono cose nuove da compiere, scelte da abbracciare. 
E, questa volta, tocca a noi. 
Il cielo bussa alla nostra porta.

Poi, all’improvviso, l’incubo si trasforma in sogno. 
Il Signore annuncia a Giuseppe che in questa strana realtà 
— da accettare più che da capire — c’è il suo zampino. 
È giunto il momento di mantenere le promesse di alleanza fatte ad Abramo, 
a Davide e alla sua discendenza. 
Il tempo è maturo per regalare al mondo il Messia che salverà il suo popolo dai suoi peccati. 
Serve però una coppia di fidanzati, è necessaria l’accoglienza di una famiglia. 
Perché Dio vuole salvarci solo così: essendo con noi e come noi. 
Questo, infatti, sarà il nome del Cristo: Emmanuele, Dio con noi. 

Giuseppe ora è davvero senza parole. 
Sono loro la coppia eletta. 
È lui che farà da padre al Signore del cielo e della terra, 
che insegnerà al Figlio di Dio a diventare pure figlio dell’uomo.

Non sembra necessario temere, 
perché è un’opera di Spirito Santo, con garanzia illimitata. 
Così dice l’angelo. 
Così crede Giuseppe. 
Pensando che un’elezione fatta di poche, immense parole in fondo può bastare. 
Perché se Dio c’è, se il suo Spirito è con noi, allora anche noi possiamo esserci.

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