INTIMI

Martedì - XXV settimana del Tempo Ordinario

Non dev'essere stato facile, per sua madre e i suoi fratelli*, riscontrare che le cose erano cambiate. Abbracciando una vita itinerante, tutta protesa all’annuncio del regno dei cieli, Gesù era ormai un Maestro pieno di attività, circondato da folle di discepoli. Un pochino inavvicinabile.

In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, 
ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: 
«Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».(Lc 8,19-20).

Ancor più doloroso ascoltare la risposta di Gesù al loro legittimo e condivisibile desiderio di incontro. Soprattutto per Maria, la creatura unita a lui in una profondissima relazione di amore e di fede. 

«Mia madre e miei fratelli sono questi: 
coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica» (8,21).

Eppure nel cuore di Maria queste parole devono essere state anche molto dolci e familiari, forse un compendio dei suoi stessi insegnamenti al Figlio. Infatti la Vergine è divenuta Madre proprio così: ascoltanto e facendo la parola di Dio, annunciata a lei tramite l’angelo e le Scritture di Israele. Quel giorno Gesù annunciò a Maria che il loro singolare rapporto di fede e di sangue diventava inclusivo, si allargava fino a comprendere tutti gli uomini e le donne di buona volontà, disponibili all’ascolto obbediente di Dio. Il libro dei proverbi narra questa possibile intimità con Dio attraverso un’immagine di rara bellezza. Paragona il nostro cuore a un fiume che la provvidenza di Dio può dirigere dove vuole. Affinché non manchi ad alcuna terra fertilità e bellezza. E a noi l’umile gioia di poter servire al Servitore di tutte le cose.

Il cuore del re è un corso d’acqua in mano al Signore: 
lo dirige dovunque egli vuole. (Pr 21,1).

* Nelle lingue semitiche con il termine «fratelli» si intendono diversi gradi di parentela, sia l’essere figli della stessa madre, sia l’essere cugini.

Commenti