CRESCERE

Mercoledì - XXII settimana del Tempo Ordinario

Le parole dell’apostolo Paolo sembrano ben descrivere la qualità delle persone di cui il Signore Gesù si prende cura, dopo aver acceso lo sdegno nella sinagoga (cf. vangelo di lunedì) e la repulsione negli spiriti impuri (martedì). 

«Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, 
ma carnali, come a neonati in Cristo. 
Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, 
perché non ne eravate ancora capaci» (1Cor 3,1-2).

La suocera febbricitante e inerte, i numerosi infermi, le folle insicure e malate di dipendenza appaiono come tanti neonati che necessitano le cure e le attenzioni di un Maestro capace di ridare e indicare loro la vita autentica. Nel fare questo, Gesù si mostra un pedagogo attento a non soddisfare solo i bisogni manifesti, ma a intuire quelli più nascosti. Senza temere di deludere o perdere consensi, quando la situazione richiede una scelta differente dalle aspettative.

Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. 
Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo 
perché non se ne andasse via. 
Egli però disse loro: 
«È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città;
per questo sono stato mandato» (Lc 4,42-43).

La buona notizia che il Signore vuole compiere e realizzare nella nostra vita — per fortuna — non combacia con i nostri desideri, ma ne è l’inatteso e sorprendente compimento. Cioè: Dio non vuole farci sussistere, ma ci vuole far crescere. Per questo i punti di partenza della nostra fede e della nostra avventura umana sono e devono rimanere condizioni relative, da non assolutizzare mai. 

Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere.
Sicché, né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, 
ma solo Dio, che fa crescere (1Cor 3,6-7).

Il cammino del discepolo deve saper rinunciare a qualsiasi vanto e garanzia, se vuole gustare la libertà e la fatica del continuo apprendere. Dietro le orme del Maestro. 

E (Gesù) andava predicando nelle sinagoghe della Giudea (Lc 4,44).

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