Mercoledì delle ceneri - Tempo di Quaresima


RITORNARE



Oggi noi cristiani iniziamo la Quaresima. Ci introduciamo in un tempo speciale, per permettere allo Spirito Santo ricevuto nel battesimo di convertire al vangelo i passi della nostra vita. All’inizio di questo tempo, non c’è una nostra iniziativa, ma l’indistruttibile voglia che Dio ha di incontrarci ancora. Il mercoledì delle ceneri segna l’inizio di quaranta giorni, un momento favorevole per ritornare a Dio e quindi a noi stessi, come dice la voce del profeta Giaele.


«Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. 
Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, 
perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, 
pronto a ravvedersi riguardo al male» (Gl 2,12-13) 

La conversione, secondo il vangelo, non è un intenso sforzo che siamo chiamati a compiere per togliere il brutto dalla nostra vita. Anzi, molti perfezionamenti della nostra umanità sono addirittura controproducenti, quando li facciamo per essere visti dagli altri in una luce migliore. Si tratta di una pessima abitudine che il Maestro Gesù nel vangelo deplora apertamente: 

« State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini 
per essere ammirati da loro, 
altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre che è nei cieli » (6,1). 


La conversione si sviluppa invece a partire da una nostra disponibilità a lasciarci « riconciliare con Dio » (2Cor 5,20), e quindi a ricominciare a tessere il filo prezioso della nostra umanità in sua compagnia. Nel segreto del nostro cuore, nel profondo della nostra verità, il Padre attende di incontrarci, nella misura in cui siamo disposti a riconoscerci peccatori, ammettendo con sincerità che siamo una freccia che non va a segno, un cuore che resta mezzo vuoto, un misterioso caos da cui talvolta esce il male. Altrimenti risuonano senza effetto le meravigliose parole dell’apostolo che dicono quanto amore precede e accompagna il nostro cammino: 

«Colui che non aveva conosciuto peccato, 
Dio lo fece peccato in nostro favore, 
perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio» (2Cor 5,21). 

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