ALLA PROVA
«In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli insegno dal cielo, per metterlo alla prova» (Mc 8,11)
Il commento dell’evangelista risulta chiaro: il nostro ossessivo bisogno di segni e conferme non è altro che un malcelato tentativo di mettere alla prova il Signore e la sua fedeltà. Altrettanto esplicita è la risposta e, soprattutto, la reazione con cui Gesù trattiene un certo disappunto di fronte alla nostra durezza di cuore.«Ma Gesù sospirò profondamente e disse: “Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno”. Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva» (8,12-13)
La lettera di Giacomo, invece, ci annuncia che la nostra stessa vita, in ogni suo momento, è già quel segno che siamo chiamati ad accogliere e interpretare, fino a diventare noi pure un segno di speranza.
«Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza» (Gc 1,2-3)
Non si tratta di essere stoici di fronte alle difficoltà, titanici nella sofferenza, ma di imparare a conoscere quanta stabilità e sicurezza può esserci in una preghiera vissuta come quotidiano respiro.«Se qualcuno di voi è privo di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti con semplicità e senza condizioni, e gli sarà data. La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all’onda del mare, mossa e agitata dal vento» (1,5-6)
Commenti
- aiuta a comprendere meglio il brano evangelico
- lascia un senso di dolce leggerezza, come una goccia di miele che da energia alla giornata