Memoria di Santa Maria Maddalena

Letture: Ct 3,1-4 / Sal 63 / Gv 20,1-2.11-18


OLTRE LE LACRIME



Quella soglia che siamo chiamati a oltrepassare pur avendo paura di farlo - i nostri limiti dicevamo - assomiglia a una notte bagnata dalla rugiada delle lacrime, minuscola manifestazione in cui si condensa l’oceano dei nostri affetti. Questa notte è un mistero che si attraverso solo rimanendo in una certa solitudine, ma che può terminare prima dell’alba, quando è «ancora buio» (Gv 20,1).


Questa notizia, abbastanza misteriosa e difficile a credersi, è il regalo che ogni anno riceviamo dalla memoria liturgia di Maria Maddalena, a cui il Signore risorto ha voluto affidare «il primo annunzio della gioia pasquale» (cf. Colletta). Sul suo «letto, lungo la notte» (Ct 3,1), Maria non è stata proprio capace di rimanere. Si è alzata, ha fatto «il giro della città per le strade e per le piazze» con un solo desiderio: «voglio cercare l’amore dell’anima mia» (3,2). Il suo cuore non ha avuto paura di mettersi alla ricerca di ciò che le mancava, ha sfidato la notte con tutti i suoi terrori. Maria Maddalena si è recata «al sepolcro di mattino», prima dell’alba, nell’ora in cui la luce ancora manca, e «vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro» (Gv 20,1).


Il suo itinerario sofferto e appassionato si è compiuto attraverso le lacrime che, come un indispensabile collirio dell’anima, hanno purificato la sua capacità di cogliere nella realtà le tracce dell’amato suo «Signore» (20,13). Ed ha avuto il culmine proprio nel momento in cui «non sapeva» (20,14) di essere già giunta di fronte al desiderio del suo cuore: «Donna perché piangi? Chi cerchi?» (20,15).


Tutto questo diventa per la chiesa - per noi - un bellissimo vangelo. Nei momenti in cui si sembra che la nostra fede - la nostra vita - sia giunta al capolinea, solo la rabbia e la tenacia dell’amore può salvare ancora i nostri sorrisi. La speranza della vita che non finisce si incontra quando è ancora buio, quando le cose non sono ancora chiare. La gioia della risurrezione di Cristo non può essere afferrata - «Non mi trattenere» (20,17) - ma può rischiarare il nostro volto. Non è la soluzione a tutti i problemi di una vita che resta nelle nostre mani, eppure è forza nelle gambe e canto che fiorisce dalle nostre labbra: «Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: ‘Ho visto il Signore!’ e ciò che le aveva detto» (20,18).

Commenti