III Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Letture: Gn 3,1-5.10 / Sal 24 / 1Cor 7,29-31 / Mc 1,14-20


YES, WE CAN



Al termine della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, la liturgia domenicale ci parla – molto opportunamente – di conversione, quella prerogativa di ogni spiritualità forte, cuore stesso dell'esperienza evangelica. Convertirsi, cambiare rotta, modificare la direzione della nostra vita... sono possibilità davanti alle quali ci sentiamo puntualmente entusiasti e depressi, pronti e stanchi! Tutti vorremo realizzare dei cambiamenti nella nostra vita, ma ci accorgiamo di quanto le cose – noi per primi – oppongano un sistematico rifiuto ad ogni tentativo di variazione sul tema. La realtà sembra più statica che dinamica, anche se a cent'anni dal manifesto di Marinetti ci troviamo in pieno futurismo: gettati in un mondo che corre, corre, corre e non si ferma mai. Eppure non cambiamo. Niente di veramente nuovo sotto il sole.


Senza agitarsi

Il vangelo di Marco, che accompagnerà quest'anno la nostra riflessione, ci racconta l'inizio del ministero pubblico del maestro Gesù puntualizzando un particolare tutt'altro che irrilevante: «Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio» (Mc 1,14). Non c'è alcuna fretta né agitazione nel modo con cui il Signore comincia a chiamare gli uomini alla conversione: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo» (1,15). Gesù sa attendere i tempi opportuni e sa scegliere la forma più adeguata per donare all'uomo l'appello ad una nuova possibilità di vita. La conversione evangelica non nasce dal nostro sforzo di ricominciare ad essere più buoni e più veri, ma dalla voce di Dio che ci rivolge un'esortazione a riconoscere la sua presenza e la sua grazia dentro lo scorrere della nostra vita.


Bugie, bugie, bugie...

Ci sono però delle ostilità nel nostro cuore davanti a questa voce che ci chiama. Potremmo definirle autentiche menzogne che le letture di oggi ci aiutano a mettere a fuoco e a respingere. Giona è mandato – controvoglia – dal Signore a predicare a Nìnive la necessità di un cambiamento di rotta: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta» (Gn 3,4). I cittadini della grande città corrotta accolgono con fede la parola del profeta, bandiscono un digiuno e si vestono di sacco. Allora «Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece» (3,10). La prima menzogna è il pensiero che le nostre azioni non abbiano conseguenza. Il male tutti lo facciamo e tutti sappiamo come nasconderlo, persino ai nostri occhi. Avendo ormai imparato a differenziare i rifiuti, siamo quasi convinti che sia possibile smaltire ogni sgradevole residuo presente nel nostro perimetro di vita. Ma è una falsità pensare di potersi sbarazzare facilmente delle conseguenze delle nostre azioni. Nel bene e nel male le nostre «opere» segnano e cambiano la storia, il corso degli eventi, la nostra vite e anche la vita stessa del mondo. La seconda bugia che impedisce la conversione è una balorda percezione del tempo che abbiamo a disposizione. San Paolo scrive: «Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve» (1Cor 7,29). Il verbo greco a cui ricorre l'apostolo è di grande efficacia, e potremmo tradurlo in altri modi: il tempo si è arrotolato, si è ristretto, si è condensato. Da qui nascono alcune conseguenze: «D'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero» (7,29-30). È una grande illusione pensare di avere tanto tempo a disposizione per convertirsi, e gingillarsi troppo a lungo nello cose di questo mondo. La vita in questo mondo è un soffio, e Cristo l'ha riempita di un amore che chiede di essere accolto. Per questo è urgente convertire i nostri passi: perché c'è un amore che preme alla nostra porta e vuole salvare la nostra vita che, inevitabilmente, precipita verso la noia e la morte fino a quando non (ri)trova la su verità. L'ultima bugia emerge dal vangelo. Nei discepoli imbrigliati nella stessa rete (Simone e Andrea) oppure ostinati a ripararla (Giovanni e Giacomo) possiamo scorgere la nostra grande difficoltà a credere che la nostra vita non possa diventare altro da ciò che è adesso, e che sia in fondo impossibile sganciarci dal nostro «padre» (Mc 1,20) cioè da tutti quei modi di vivere con cui abbiamo imparato a conquistarci o a meritarci qualcosa. La proposta di Gesù ci allarga il cuore: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini» (1,17). I discepoli trovano il coraggio di mollare le reti, di staccarsi dal padre e dai salariati. Sentono profumo di vita in un'altra direzione. Questo per loro è sufficiente. E per noi?


Buone notizie

La voce di Dio è terribilmente chiara questa domenica. Il tempo per convertirci è adesso. Possiamo cambiare la nostra vita. Possiamo scrivere una storia più bella. Possiamo costruire un mondo migliore. Non da soli, ma seguendo quel Dio che ci ama e chiama a camminare dietro di sé, nella splendida via del Vangelo e della croce. Diventando figli dietro al Figlio. Mossi dallo Spirito.


Yes, we can!


Commenti

Anonimo ha detto…
so, let us go!
Let us keep Him waiting for us no more ...
chiara2
Anonimo ha detto…
E'da qualche tempo che non mi soffermavo a leggere il tuo blog ma vedo con piacere che nonostante il frenetico studio riesci ancora a trovare tempo da dedicare a tutti coloro che desiderano soffermare la loro attenzione sulle "Letture".

Di tanto in tanto faccio "pulizia" nella mia vita dai troppi impegni che mi distraggono e talvolta da persone che sembrano essere solo in grado di chiedere, ma incapaci di donare.

La speranza che ho nel cuore è che questi cambiamenti nel mio comportamento ed in quello di tutti i credenti siano una "conversione" non dettata, come per i cittadini di Ninive, dalla paura "delle conseguenze", ma dal concreto desiderio di amare, migliorarci e rendere "umane" le relazioni che invece spesso sfociano in incomprensibili atti di violenza gratuita.

Mimmo
Marcello ha detto…
grazie per questo blog :)