Assunzione della beata Vergine Maria

Letture: Ap 11,19; 12,1-6.10 / Sal 44 / 1Cor 15,20-26/ Lc 1,39-56


MEDAGLIA D'ORO



Sul podio

In questi giorni non molto caldi ma decisamente umidi, mentre il ferragosto spacca in due l'estate, noi cristiani volgiamo lo sguardo in alto: celebriamo la solennità dell'Assunzione di Maria. Se volessimo mutuare una metafora dal contesto delle Olimpiadi che si stanno svolgendo a Pechino (e dove le donne tengono alto l'onore del nostro Paese!), potremmo dire che oggi festeggiamo la medaglia d'oro che Maria di Nazaret ha 'vinto' nella più difficile delle specialità: l'arte di vivere secondo la volontà di Dio. In virtù dello specialissimo rapporto stabilito con Gesù – il Figlio di Dio, noi crediamo che Maria sia già pienamente partecipe dei frutti della sua risurrezione. Maria è la prima creatura ad essere entrata nel disegno di Dio con tutta la sua anima e con tutto il suo corpo. In lei assunta in cielo, Dio ha voluto mostrare quanto è grande il suo amore e quanto profonda la salvezza operata da Cristo! Nella Vergine Assunta contempliamo fino a che punto può diventare bella la nostra vita. Questo grande mistero che oggi celebriamo non è raccontato dalla Scritture Sacre. L'Apocalisse parla di una donna vestita di sole, che combatte contro un drago, ma sappiamo che si tratta di una figura simbolica che la Chiesa ha riferito tanto a Maria quanto alla stessa comunità dei credenti. Più significative sono le parole dell'apostolo che afferma: «Come tutti muoiono in Adamo, così in Cristo tutti riceveranno la vita» (1Cor 15,22). Poi specifica: «Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo» (15,23). Essendo 'di Cristo' in un modo unico e irripetibile, noi crediamo che Maria abbia già ricevuto quella vita eterna che Il Padre desidera donare ad ogni esistenza.


Allenamento intensivo

Sarebbe ingiusto, e forse anche poco evangelico, rallegrarci davanti a questa meraviglia che Dio ha operato nella Vergine Maria senza pensare alle conseguenze che questo fatto ha per noi. Il Vangelo ci ricorda il segreto di questa fortissima donna, che ha saputo assumere così seriamente l'appello della Parola di Dio nella sua vita da arrivare a squarciare – per prima – il velo che separa questa nostra vita da quella eterna. Maria è stata assunta in cielo, perché ha assunto senza riserve la Parola di Dio nella sua vita, cioè perché «ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1,45). Ecco il motivo della sua medaglia d'oro; ecco il segreto della sua irraggiungibile forma spirituale! Maria ha camminato nella fede, tutti i giorni della sua vita. Senza mai smettere di porgere un orecchio alla voce di Dio dentro il suo cuore e un altro alla voce di Dio che risuonava negli avvenimenti. Nemmeno quando questi hanno condotto il suo amatissimo Figlio a morire appeso al legno di una Croce. Maria ha creduto e ha condiviso la logica di Dio, che scrive la Storia al contrario: «Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote» (1,53). La forza di credere Maria l'ha continuamente attinta dalla sua «umiltà» (1,48), che ha permesso a Dio di guidarla sulle vette dell'amore. 


Medaglie d'oro

Questo è il cammino che può condurre anche noi sul podio dove Dio ci attende: credere e vivere con umiltà i nostri giorni. Sappiamo quanto non sia facile perseverare in questi atteggiamenti. Molte volte le promesse di Dio, che portiamo nel cuore, sembrano conoscere solo smentite. Talvolta ci sembra impossibile accogliere con speranza la nostra realtà, ciò che siamo diventati, quello che ci circonda. Gli eventi della vita hanno molte volte la capacità di farci oscillare freneticamente tra momenti di grande euforia e periodi di estrema depressione. Ci sfugge così la nostra umiltà, quella indispensabile capacità di mantenere uno sguardo sereno ed equilibrato sui nostri doni e sui nostri difetti. Quell'arte di non prenderci né troppo sul serio, né troppo superficialmente, che diventa la libertà di riconoscere tanto i nostri peccati, quanto le «grandi cose» (1,49) che l'Onnipotente sta facendo per noi e per il mondo intero. La festa di oggi ci fa volgere lo sguardo verso un podio glorioso dove c'è una meravigliosa creatura, con una medaglia al collo: Maria, Assunta in cielo. Dobbiamo riconoscere in quel podio un luogo dove anche noi possiamo arrivare. Anche noi saremo un giorno medaglie d'oro nel regno dei cieli. Tutti risorgeremo: questo è il sogno di Dio. Quanto è accaduto a Maria succederà anche a noi. Ma non è una procedura scontata e automatica. È un dono che si deve compiere attraverso la nostra libertà con cui possiamo scegliere di camminare nella fede. Ogni giorno. Umilmente. 


Commenti

Anonimo ha detto…
forse il segreto è non lasciare che si spenga il desiderio di cielo. quel desiderio che qualche volta ha illuminato la nostra vita e ci ha riempito il cuore di gioia. quel desiderio che a volte sembra così vago e sopito. com'è difficile conciliare la voce di Dio nel cuore con le reazioni che abbiamo tutti i giorni davanti alle persone e agli avvenimenti! quando sono così debole e scoraggiata ricordami, Maria , di quel desiderio e della promessa che tutti , anch' io, siamo destinati a giungere dove c'è la fonte dell'amore e della gioia vera. perchè nulla è impossibile presso Dio. monica