Sabato della I settimana - Tempo di Quaresima

Letture: Dt 26,16-19 / Sal 118 / Mt 5,43-48


SENZA SCONTI



Sono allettanti i saldi nei negozi, una tentazione nella quale facilmente cadono gli abitanti del villaggio globale. Innumerevoli gli aspetti invitanti: la sensazione di concludere un buon affare, l'illusione di risollevare un po' il look della nostra vita, l'impressione di soddisfare (a poco prezzo) un nostro bisogno.


Anche nel cammino spirituale –  cioè nella nostra vita umana che cerca di maturare in ascolto e in obbedienza al Vangelo di Gesù – incontriamo facilmente la tentazione di cadere nella logica del saldo che ci sembra sempre un ottimo affare e una provvidenziale semplificazione al nostro processo di conversione. Purtroppo lo sconto che tentiamo di assicurarci non è quello che Dio sempre concede di fronte ai nostri peccati con il suo perdono, ma quello che noi continuamente applichiamo al nostro impegno che, con fatica, cerca di tendere alla misura – infinita – del Vangelo.


Il Signore Gesù taglia corto: «Siate voi perfetti come è perfetto il padre vostro celeste» (Mt 5,48). La perfezione a cui non possiamo rinunciare è la pienezza dell'amore, cioè la volontà di offrire la nostra vita non sono «a quelli che ci amano» (5,46), ma anche ai «nemici» e ai «persecutori» (5,44). Altrimenti, osserva il maestro, «che cosa fate di straordinario?» (5,47), non fanno «così anche i pubblicani?» (5,46). La parola del Vangelo non fa altro che riportarci al cuore della Legge, che già per bocca di Mosè era un comando pieno e positivo, non una mezza misura: «Osserva queste leggi e queste norme con tutto il cuore, con tutta l'anima» (Dt 26,16). 


Facilmente addomestichiamo i comandi del Signore a misura delle nostre voglie o dei risultati che siamo capaci di raggiungere, un po' con le nostre forze, un po' grazie alle occasioni e all'aiuto degli altri. Applichiamo tanti sconti al Vangelo e li facciamo diventare la norma del nostro agire, giustificandoci e rinunciando a progredire nell'amore. Naturalmente Dio è disposto a perdonarci sempre, quando non riusciamo a vivere secondo il suo desiderio e la sua parola. Non può perdonare però la rinuncia assoluta e definitiva a credere che la nostra vita possa ancora fiorire e maturare. Non può accettare che trasformiamo la sua voce in un 'tu devi' che ci paralizza anziché un 'tu puoi' che libera e rilancia tutte le nostre ferite e assopite facoltà interiori. E la differenza tra coercizione e possibilità non è affatto un dettaglio. È una sfumatura che può fare la differenza.


Non illudiamoci: l'amore richiede tutto il cuore! Niente di più; niente di meno. Abbiamo incontrato un Maestro esigente che non si stanca di ricordarcelo: rinunciamo ai saldi! Il Signore ci dice che possiamo essere perfetti, semplicemente perfetti. Solo se tendiamo a questa imbarazzante misura senza misura diventiamo davvero suoi figli, trasparenza del suo amore infinito che non si ferma mai. Mai.


Commenti

Anonimo ha detto…
legami: significano
essere-legati o significano legarsi?

essere-legati è coercizione
legarsi è libertà

Perchè:
Non è senza legami che saremo felici
Saremo felici se ci leghiamo

Ma io tendo sempre a slegarmi per fare come voglio io, invece di spendere le mie energie a legarmi a Gesù. Come un pesce nella rete, invece di cercare di fuggire, andare sempre più infondo alla nassa, restare sempre più catturato anche se a volte questo mi spaventa a morte, in modo da essere poi sicuramente pescato :)