II Domenica - Tempo di Quaresima - Anno A

Letture: Gen 12,1-4 / Sal 32 / 2Tm 1,8-10 / Mt 17,1-9


QUESTIONE DI BELLEZZA



CONVERSIONE? SÌ, GRAZIE!

All'inizio della quaresima seguiamo il Maestro Gesù nell'inospitale deserto delle tentazioni (prima domenica); subito dopo ci arrampichiamo con lui sul monte della trasfigurazione per esclamare insieme ai discepoli: «Signore, è bello per noi essere qui!» (Mt 17,4). Questo insolito accostamento ci vuole aiutare a comprendere che il senso profondo della quaresima è la nostra conversione alla bellezza di Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo. Il tempo della quaresima ci serve per ritrovare la gioia e il desiderio di essere cristiani, per convertire anzitutto gli occhi alla misteriosa bellezza del Vangelo


Non si tratta di un'operazione semplice e scontata! La quaresima è un tempo che non non gode di buona fama, a cui associamo istintivamente sentimenti di tristezza o di sconforto, come fosse un tempo di morte e di sofferenza. Oggi la liturgia vuole evitare che cadiamo in questo fraintendimento, riducendo la quaresima a piccoli gesti di mortificazione: togliere lo zucchero dal caffè, evitare i dolci, niente bistecca il venerdì. La quaresima è l'occasione che la liturgia ci offre per rivestire di bellezza la nostra vita, oppure per esprimerci come l'apostolo Paolo: per far «risplendere la vita» nuova che il Signore Gesù ci dona «per mezzo del Vangelo» (1Tm 1,10). 


Una volta all'anno siamo tutti invitati a chiederci come vogliamo vivere la nostra vita, quali persone vogliamo essere. Non 'chi' vogliamo essere (perché questo non dipende fino in fondo da noi), ma 'come' vogliamo essere, quale volto di uomini e donne incarnare. Infatti nella vita non conta poi tanto chi siamo, ma come siamo. Possiamo diventare persone molto importanti o influenti agli occhi del mondo, ma poi essere bruttissime persone in casa, al lavoro, nei rapporti d'amicizia e di amore. Allora la quaresima ci serve per chiederci se siamo contenti di come siamo! 


Perché non cominciamo a guardare con questa libertà la nostra vita? Perché non cominciamo a chiederci quali cose brutte e belle ci sono nei nostri comportamenti? Questo sguardo estetico può risultare molto più salutare ed efficace di qualsiasi sguardo morale siamo solito rivolgerci.  Molte volte, quando leggiamo la nostra vita in termini di peccato e di grazia, non riusciamo ad essere né concreti, né obiettivi. Forse, potremmo ottenere risultati migliori se ci chiedessimo: che cosa c'è di brutto nelle mie scelte, nei miei modi di vivere? Quali cose belle potrei ricominciare a sperare, a costruire a desiderare, per me, per la mia famiglia, per il mondo? È la bellezza che sconfigge il male e il peccato! Solo la bellezza può aiutarci a combattere le tentazioni e a camminare nella conversione.


CHE BELLO!

Gesù si era reso conto che questa esperienza estetica era necessaria ai suoi discepoli per poter camminare con lui lungo la via della croce. Così un giorno ha deciso di portare con sé i discepoli più fidati e cari, Pietro, Giacomo e Giovanni, per mostrar loro una scintilla della sua divinità. Sul monte il volto di Gesù diventa brillante «come il sole», le sue vesti «candide come la luce» (Mt 17,2). Pietro non riesce a trattenere la gioia: «Signore, è bello!» (17,4). 


Signore, che bello! Questa esclamazione è una tappa necessaria al nostro cammino di fede. Anche Dio non ha voluto rinunciare a questa esperienza di gioia e di bellezza, secondo il racconto della creazione del mondo, dove Dio sembra quasi cantare un ritornello al termine di ogni giorno: «Che bello!» (cf Gn 1). Per questo Gesù ha portato i discepoli sul monte Tabor e per questo nella seconda domenica di quaresima contempliamo il mistero della Trasfigurazione. Abbiamo bisogno di ricordarci che Dio è bellezza. Abbiamo bisogno di trovare o ricordare un Tabor dove esclamare anche noi: «Che bello». 


Che bello essere cristiani! Che fatica bella incarnare scelte evangeliche in questa difficile società! Che bella pazzia camminare in questo nostro mondo leggeri e lieti, come pellegrini e forestieri verso una regno di vita eterna!


Ne abbiamo estremo bisogno! Il mondo pur essendo definitivamente salvato dall'amore di Dio resta un palcoscenico pieno di cose brutte, che uccidono la speranza nel cuore e rattristano la luce degli occhi. La bellezza ci serve per affrontare il viaggio della vita.


CREDERE

La bellezza di Cristo rimane tuttavia una bellezza che non si impone. Non si concede facilmente allo sguardo superficiale, né si lascia corrompere dalla pretesa arrogante. È una bellezza velata e misteriosa che dobbiamo continuamente cercare e attendere. Almeno in due luoghi: nelle Scritture, nelle scelte di vita ispirate al Vangelo.


Leggendo e meditando le pagine della Bibbia con un po' di regolarità, i cristiani di ogni generazione hanno vissuto l'esperienza meravigliosa e indimenticabile di contemplare luce di Dio dentro il testo ispirato. Cristo è contenuto nella Scrittura, il suo Spirito non aspetta altro che effondersi nel cuore del lettore attento, del discepolo che cerca il volto del suo Maestro e Signore tra le righe del Vangelo. Il Tabor è lì, sul nostro comodino, sullo scaffale impolverato della nostra libreria. Che cosa aspettiamo a cercare Dio nelle Scritture? Una seconda occasione sono le indicazioni morali che, con fatica e coraggio, la Chiesa indica a tutti i credenti come sentieri di vita, faticosi e belli da seguire. Perché non riprovare a credere a quelle proposte immense e concrete che la Chiesa ci chiede di mettere in pratica in terreni come l'economia, il lavoro, la famiglia, la vita, l'amore?


Certo, dobbiamo fidarci come ha fatto Abramo (cf I lettura), perché contemplare la bellezza di Dio resta un dono che possiamo soltanto ricevere «non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia» (1Tm 1,9).


Commenti

Anonimo ha detto…
È vero, proprio belle queste cose dette sulla bellezza! Ricordo di aver letto o sentito in TV questa cosa: in Gaza City, dove lo squallore e la miseria sono grandi, le suore fanno scuola ai bambini di Gaza. Un'ora la settimana fanno "l'ora di bellezza". Fanno vedere a questi scolaretti solo cose belle (diapositive, musica, quadri, ...) perché la bellezza fa bene, il bello purifica!
Grazie del commento... è proprio.... BELLO :)