Mercoledì - I settimana del Tempo Ordinario

Letture: 1 Sam 3,1-10.19-20 / Sal 39 / Mc 1,29-39


SERVI LIBERI



L'esorcismo che butta fuori lo spirito impuro (cf Mc 1,25) ci guarisce da quella profonda «febbre» (1,30) che blocca la nostra capacità di metterci al servizio degli altri. Ne fa esperienza «la suocera di Simone» che viene presa per mano da Gesù; allora «la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli» (1,31). Il Signore della vita guarisce l'uomo «da varie malattie» e scaccia dal suo animo «molti demòni» (1,34) per riscattare la sua capacità di servire. Proprio in questo atteggiamento sta la maggiore somiglianza tra l'uomo e Dio, secondo la rivelazione del Vangelo: «Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti» (Mt 20,28).


Non è facile capire a chi e a che cosa possiamo servire con la nostra povera vita. I segni da parte di Dio non mancano, però non è immediato saperli decifrare nel modo corretto. Ciò nonostante molti giorni, mesi, anni della nostra esistenza sono di fatto un servizio ai fratelli, a Dio e alla sua Chiesa, anche se magari non ce ne accorgiamo. Così accade al «giovane Samuele» che «continuava a servire il Signore» (1Sam 3,1) anche se «in realtà Samuele fino allora non aveva conosciuto il Signore» (3,7), perché «la parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti» (3,1).


Samuele viveva in un tempo difficile, nel quale Dio non parlava troppo spesso e gli uomini facevano fatica a vedere in profondità il senso della vita e delle cose. Però «la lampada di Dio non era ancora spenta» (3,3), cioè Dio non aveva perso la speranza di comunicare la sua parola. Allora, nel sonno, il Signore chiama Samuele, il quale pensa di sentire la voce della sua «guida» (3,1) spirituale, Eli il sacerdote del tempio. Sono necessarie tre chiamate prima che Samuele intuisca la provenienza divina della voce e sia sufficientemente libero di poter offrire la sua disponibilità: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta» (3,10), secondo l'insegnamento del maestro Eli. 


Serve tempo, esperienza, capacità di ascolto e di discernimento, per conoscere a quale servizio Dio ci sta chiamando e per rispondere gioiosamente con il nostro assenso. L'esperienza del profeta Samuele ci ricorda che ci sono almeno due passaggi difficili da affrontare in questo non semplice cammino. Il primo è imparare a riconoscere dietro alle congerie quotidiana di situazioni ed eventi la voce del Dio vivente, che orienta e illumina i nostri passi. Quando abbiamo intuito il colore di fondo della sua volontà che libera le nostre energie manca ancora una cosa importante: la nostra adesione, che deve essere libera e responsabile.


Troppo spesso il cristianesimo viene visto come una religione bella ma disumana, perché sembra imporre all'uomo sovrastrutture e percorsi che non valorizzano le sue potenzialità. Il Vangelo ci aiuta a smentire questo pessimo giudizio che, purtroppo, noi cristiani talvolta avvaloriamo con la nostra testimonianza indecisa e impacciata. Il Maestro Gesù, dopo aver guarito molti «malati» e «indemoniati» (Mc 1,32) e aver liberato la loro capacità di servizio mostra di non essere interessato a legare a sé le persone. Mentre tutti lo cercano, dice ai discepoli: «Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!» (1,38).


Servi e liberi: ecco il progetto di Dio su di noi! Che cosa vogliamo di più?


Commenti

Anonimo ha detto…
Quando parlano a Gesù di questa donna malata, senza indugio Egli le si accosta.Con un umanissimo tenero gesto, la prende per mano, si china su di lei manifestando la sua infinita compassione e misericordia; e in quell'istante la febbre se ne va'.
La donna, nell' immediata consapevolezza della sua guarigione, non se ne sta con le mani in mano, ma guarita dall'Amore si fa "serva" per amore!
Signore! Libera anche me da questa febbre!.Prendimi per mano e toccami dentro il cuore.
Io credo in Te.
Mi fido di Te.
Tu guariscimi e donami la capacità di servire per amore.