Feria prima dell'Epifania – 4gennaio

Letture: 1Gv 3,7-10 / Sal 97 / Gv 1,35-42


NUOVI NOMI



Fratelli, nessuno ci inganni a proposito del Natale del Signore! Facendo un po' il verso alla lettera di Giovanni, potremmo così avviare la meditazione di oggi. Il peccato è una realtà con cui non possiamo smettere mai di fare i conti. «Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo», cioè «il peccato» (1Gv 3,8). Per ricominciare a seguire Gesù è necessario che noi torniamo a vedere in lui «l'agnello di Dio» (Gv 1,36), «colui che toglie il peccato del mondo» (1,29).


E quando torniamo discepoli, nuovamente in cammino dietro al Signore, scopriamo che rimanendo dove lui abita, possiamo coltivare quel «germe divino» che dimora in noi in forza del battesimo: la vita da figli di Dio che «non può peccare perché è nata da Dio» (1Gv 3,9). Infatti al germe divino che dimora in noi corrisponde il nome nuovo che il Signore ci dona: «Tu sei Simone, il Figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)» (Gv 1,42). Questo germe fruttifica e si sviluppa in chi decide di praticare «la giustizia» (1Gv 3,7) e in chi «ama il suo fratello» (3,10).


Nel Vangelo troviamo un bel gesto d'amore che Andrea compie nei confronti del suo fratello di sangue, Simon Pietro: «Gli disse: 'Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)' e lo condusse da Gesù» (Gv 1,41). Ecco un modo concreto e bello per rimanere in Gesù e praticare la giustizia: condurre i fratelli e le sorelle da Lui, con estrema fiducia e libertà. Esistono infiniti modi con cui possiamo ripetere e inventare questo gesto nelle nostre giornate.


Perché non esprimere così il nostro nuovo nome? Perché non affrettare il momento in cui altri possono ascoltare il loro nome nuovo nell'incontro con il Signore Gesù, l'agnello di Dio che vuole diventare nostro pastore? Nessuno ci inganni a questo proposito: il Natale è ora! Ora è il tempo della salvezza! Esortiamoci a vicenda, «finché dura quest'oggi» (Eb 3,13).



Commenti

Anonimo ha detto…
Giovanni ci insegna a volare alto... con i piedi per terra. "Figlioletti, non amiamo solo a parole e con la lingua, ma a fatti e in verità". Aveva con se Maria, la Madre di Dio, colei che aveva allattato, pulito, vegliato e magari sculacciato il Verbo che "si è fatto carne". Se volete pensarci fatelo, ma rischiate di perderci la testa o se vi va bene, cadere in ginocchio appiattiti al suolo.
Intendo dire che il cristianesimo è sublime fusione di quotidianità e di immensità.