Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

Letture: Gn 3,9-15.20 / Sal 97 / Ef 1,3-6.11-12 / Lc 1,26-38



SENZA 
(paura di) 


MACCHIA
(rsi)



Celebriamo un dogma, un privilegio di Maria, ma soprattutto una festa cristiana che ravviva nella chiesa il mistero della grazia di Dio. È una festa particolare, che ci fa contemplare un aspetto del mistero della Madre di Gesù, non raccontato direttamente dalle Scritture, ma maturato lungo i secoli nella coscienza del popolo di Dio. Maria di Nazaret è immacolata perché è «piena di grazia» (Lc 1,28); con queste parole l'angelo le rivolge il suo saluto. Infatti i nostri fratelli orientali più che parlare di Vergine Immacolata amano dire Vergine Tuttasanta, una formula che – pur affermando la medesima realtà – ne sottolinea il carattere positivo. Affinché questa solennità liturgica non appaia come un'esaltazione dei privilegi di Maria, ma ci tocchi e ci coinvolga veramente, è necessario comprendere un in profondità il significato di questo dogma. Almeno due aspetti meritano di essere guardati da vicino.


La Concezione Immacolata è un dono di Dio, a motivo di Cristo.

La concezione senza peccato di Maria è un gesto gratuito di Dio Padre, che può essere compreso soltanto in relazione al dono del Figlio all'umanità. Dio ha potuto creare un cuore immacolato in Maria solo perché era ormai giunto il momento in cui Egli avrebbe offerto a tutta l'umanità il cuore pieno di grazia del suo Figlio amato. In Maria noi vediamo dunque in anticipo gli effetti della redenzione di Cristo. Dio si è comportato come qualcuno che comincia a disporre di un qualcosa che non c'è ancora, ma che ci sarà presto, cioè la grazia di Cristo. Guardando la giovane Maria di Nazaret, Dio Padre vedeva già oltre la sua persona umana il volto di Cristo suo Figlio.


Il motivo per cui Dio ha deciso di prendersi la libertà di ri-creare una speciale umanità in Maria ci è narrato dalla prima lettura. Con il peccato originale l'uomo ha cominciato ad aver paura di Dio, fraintendendo le sue intenzioni: «Ho udito il tuo passo nel giardino: – dice l'uomo al Signore Dio - ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto» (Gn 3,10). Dio dunque aveva bisogno di un cuore senza sospetti per poter realizzare il suo desiderio di assumere pienamente la nostra umanità, perché troppo radicata era diventata la diffidenza dell'uomo nei suoi confronti (dottrina del peccato originale)! È molto importante comprendere questa premessa, perché la condizione di Maria non ci appaia come una situazione privilegiata ma un atto d'amore rivolto all'umanità intera.


Nel decidere di donare al mondo il suo unico Figlio Dio si è comportato come uno che – in un senso assolutamente positivo – ha ormai perso la pazienza, cioè non vuole più aspettare. Allora è disposto a fare cose anche molto audaci e inedite pur di mettere in atto la sua volontà. Come uno che vuole parlare in un clima di chiasso continuo e decide di fare un bel grido così da ri-creare le circostanze più favorevoli per un ascolto. Allo stesso modo Dio Padre si è preso la libertà di purificare completamente il cuore di una donna prima di chiederle di diventare la madre del suo Figlio.


Dio ha potuto fare questo perché, guardando Maria, vedeva già l'offerta di amore del suo Figlio. Potremmo chiederci: come fa una cosa che succede dopo ad avere effetto su quanto c'è prima? Come è possibile che Maria sia Immacolata per i meriti di Gesù che non era ancora nato e, dunque, non era ancora morto e risorto per l'umanità? Questo non significa cambiare le regole del gioco della vita? No, proprio la vita rispetta queste regole. Infatti i gesti che facciamo non hanno ripercussioni solo in avanti, ma anche all'indietro, quando sono gesti d'amore! Pensiamo ad esempio ad un gesto di perdono, che sa aggiustare rapporti ormai incrinati.


Tutto questo ci serve per capire che Dio non ha fatto un favore a Maria creandola senza peccato ma ha cominciato a fare con lei quanto vuole fare con tutti: donare la sua grazia, far conoscere l'amore che c'è nel mistero della Trinità, quell'amore che salva le nostre vite dalla solitudine e dal peccato. Ha fatto un favore all'umanità intera! Se infatti solo Maria è stata scelta per essere la Madre del Signore, creata senza peccato, tutti noi siamo «scelti» da Dio «prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità» (Ef 1,4).


Insomma, quando Dio stava per donare al mondo la sua stessa vita, attraverso l'Incarnazione del suo Figlio, si è preso la libertà di coinvolgere in modo tutto speciale una donna. Il risultato: una creatura senza peccato, senza la paura raccontata dalla Genesi, anzi colma di gioia e di desiderio davanti di passi e all'iniziativa di Dio, come attesta il racconto di Luca: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38).

 

Senza macchia, ma senza paura di macchiarsi.

Ma quale paura è stata cancellata dal cuore di Maria? Quella di coinvolgersi con la storia, quella di macchiarsi in una vita segnata dal male e dal peccato! La santità di Dio non è mai una diversità per la separazione, ma per l'amore. Infatti Maria, proprio nel momento dell'Annunciazione accetta una proposta davvero scandalosa da parte di Dio. Secondo la Legge una donna che concepiva da qualcuno che non era il suo legittimo marito, doveva essere lapidata. Eppure, dopo essersi assicurata ed aver affrontato i suoi timori, Maria non esita a dire: «Eccomi!» (1,38). E, scrive l'evangelista Luca, «l'angelo partì da lei» (Lc 1,38). Cioè: fine dell'annunciazione, fine delle trasmissioni. Da quel momento Maria ha cominciato a camminare nella fede fino al Golgota. Nessun angelo, nessun aiuto, nessuna raccomandazione, ma un cammino pienamente umano, simile a quello che ciascuno di noi è chiamato a compiere nella sua vita. Dopo l'annunciazione la piena di grazia diventa vuota di privilegi. Anche per Maria inizia il cammino della fede, nel quale l'uomo non può far altro che mettere insieme i pezzi e, passo dopo passo, conoscere e credere il mistero di Dio che si realizza nella storia.


Senza macchia, ma senza paura di macchiarsi! Questa è la bellezza di Maria. Questa è pure la bellezza della chiesa e di ogni cristiano. Tutti noi viviamo dentro una certa paura di Dio. Travolti dai ritmi frenetici della società odierna, spesso affamati e assetati di amore, pur essendo pieni di cose e di opportunità, è per noi indispensabile ricominciare a credere che la nostra vita stia andando incontro ad una grande speranza. Dio ci sta destinando ad una vita piena e felice, cioè santa, senza macchia davanti a lui. È un suo dono, un suo progetto. A noi spetta solo accorgercene e accoglierlo. Questo ci ricorda la festa dell'Immacolata, nel quale non solo rendiamo grazie a Dio per la splendida santità di Maria, ma con il cuore in pace e in festa, benediciamo il «Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo» (Ef 1,3).


Commenti

Anonimo ha detto…
".... Tutti noi viviamo dentro una certa paura di Dio." Perchè tutti noi facciamo, come Adamo, esperienza di peccato. La nostra purificazione non è altro che liberarci dalla paura di Dio. Ci vuole tempo, sofferenza e la grazia di Gesù. Senza di Lui non possiamo fare nulla