Mercoledì - XI Tempo Ordinario

Letture: 2Cor 9,6-11 / Sal 111 / Mt 6,1-6.16-18


IL 'SEGRETO' DELL'AMORE



L’amore occorre farlo «generosamente» (2Cor 9,8), «con larghezza» (2Cor 8,6). Naturalmente questa abbondante misura deve nascere spontaneamente, «non con tristezza né per forza» (2Cor 9,7). L’amore è un atto di profonda libertà e ciascuno deve farlo «secondo quanto ha deciso nel suo cuore» (2Cor 9,7).


Tuttavia occorre tenere «a mente» il consiglio semplice e fondamentale che Paolo fornisce ai cristiani di Corinto: «Chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza con larghezza raccoglierà» (2Cor 9,6). Se siamo tirchi e prudenti quando vogliamo bene agli altri, anche i frutti del nostro lavoro saranno miseri ed esigui. È una legge a cui nessuno sfugge e chiede una vigilanza personale, perché nessuno può indagare quanta «grazia» c’è dentro di noi per «compiere generosamente tutte le opere di bene» (2Cor 9,8). È nostra responsabilità svuotare le tasche ogni giorno per costruire il regno dei cieli e diventare eredi della vita eterna, come sta scritto: «Ha largheggiato, ha dato ai poveri; la sua giustizia dura in eterno» (2Cor 9,9). In tal modo, conclude Paolo, «sarete ricchi» (2Cor 9,11), perché «Dio» che «ha potere di far abbondare ogni grazia», «farà crescere i frutti della vostra giustizia» (2Cor 9,8.10).


Credo che tutti vorremmo scegliere questa misura piena e generosa nell’esperienza dell’amore. Purtroppo ci troviamo molte volte davanti a muri invalicabili. Muri dentro e fuori di noi.


Il Vangelo ci aiuta a sfondarne uno: il bisogno di essere visti e apprezzati, una vera tirannia del nostro ego! Il Maestro Gesù conosce «quello che c’è in ogni uomo» (Gv 2,25) e ci invita a seminare il bene «nel segreto» (Mt 6,4.6.18). Questo luogo, dove non possiamo fare le cose «per essere ammirati» (Mt 6,1) o «per essere visti» (Mt 6,5) dagli «uomini» (Mt 6,16), è una specie di grembo sacro per l’amore. Assomiglia a quella oscurità nella quale Dio ha operato per creare ogni cosa. Assomiglia a quel silenzio necessario affinché i nostri gesti e le nostre parole abbiano il pudore e la purezza della gratuità.


Non possiamo trascurare anche questa legge, che l’amore ammette e osserva. Abbiamo bisogno di ripararci dagli occhi degli altri per imparare a donare generosamente, altrimenti la nostra offerta diventa a poco a poco scarsa. La libertà dai giudizi e la volontà di dare se stessi è la scelta più bella e importante della nostra vita. Serve tempo per la sua maturazione. Serve riservatezza per la sua castità.


L’amore non ha confini, perché sta a noi decidere la misura e quando diamo tutto l'amore diventa infinito. L'amore nasce nell’ombra, dove gli sguardi non possono rubargli l’anima e la gratuità. Questo è il suo ‘segreto’.


Se proviamo a coltivare questo amore puro, cresce dentro di noi il desiderio di non lesinare tempo ed energie per altri amori.

Sperimentiamo la «gioia» (2Cor 9,7) del donare.

Quella gioia che «Dio» desidera «far abbondare» in noi (2Cor 9,8).


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